Maradona resterà unico.
Diego dentro e fuori del campo, le polemiche sterili, i giudici buonisti. In Memoria di un uomo irripetibile.
30 ottobre 1960, 25 novembre 2020. Poco più di sessant’anni, soltanto per poco non è morto nel giorno del suo compleanno. Se fosse accaduto questo i più fantasiosi cosa avrebbero fatto, un paragone con Gigi Proietti, morto appunto nel giorno del proprio ottantesimo compleanno?
Difficile ma non impossibile, in Italia siamo capaci di tutto quindi non sarei stato sorpreso.
La morte del fuoriclasse argentino, uomo dal valore calcistico e sportivo inestimabile, ha innescato un grande moto popolare molto più che istituzionale. Gli assenti illustri alla sua commemorazione , in presenza o “remota” poco importa, non si contano. È evidente e normale che Diego sia stato e sia molto più amato dalla gente comune, dai tifosi, dai compagni di squadra, dagli avversari che non dai “pezzi grossi” delle società bene e dalle istituzioni calcistiche e non .
Oggi si discute dei rischi connessi alla pandemia in relazione alle immense manifestazioni di commozione e partecipazione al lutto da parte del popolo, soprattutto quello napoletano ovviamente. La deflagrazione d’amore popolare arriva da ogni dove nel globo. Ogni impegno profuso per “fare le pulci” al Diego fuori del campo ed alla massa in subbuglio in questo caso costituisce polemica senza senso e anche se io per primo sono d’accordo che al di sopra di tutto dovrebbe esserci il comportamento consono per evitare l’estendersi del contagio qualcuno deve aiutarmi a capire: come si potrebbe mai pretendere che i napoletani ed il Napoli calcio, ai quali Maradona ha permesso di avere cose mai avute prima nella storia, possano restare anche minimamente distanti o tiepidi rispetto a questo triste evento? Il napoletano-tipo, anche quello della città bene, è per definizione tutt’uno con Diego Armando Maradona perché comunque l’indole partenopea è quella del genio e sregolatezza, di chi vive quotidianamente sul filo della legalità, dividendosi perfettamente tra lecito e illecito, tra normale ed eccentrico, tra bene e male. Qui si parla della fotografia di Maradona che è del tutto sovrapponibile a quella di Napoli. Reputo semplicemente impossibile capire o stabilire se Napoli ami di più Maradona di quanto egli abbia amato Napoli. Se Diego non ha percepito Napoli come una patria addirittura più sentita della stessa Argentina poco ci è mancato.
Signore e signori, sarò anche dissacrante ma pur essendo convinto della pericolosità del virus e di quanto sia importante arginarne la devastante diffusione non riesco a stigmatizzare, figurarsi quindi a condannare, tutto ciò che Napoli ed il mondo stanno vivendo, sentendo e dimostrando sconquassati da questo storico lutto pur non essendo io tifoso del Napoli né avendo dentro alcunché di paragonabile in termini di sentimento e partecipazione rispetto a questa grande perdita. Perdita di un uomo nato e cresciuto povero e come tale simbolo di riscatto.
Quando Pelè, ed auguro a lui il più in là possibile, lascerà la vita terrena sarà tutto diverso: pur ovviamente con grande partecipazione e commozione popolare, la sua dipartita sarà molto più lacrimata da parte delle istituzioni che non del Popolo o quanto meno allo stesso modo perché Edson Arantes Do Nascimento è riuscito e riesce tutt’ora ad essere un grande ambasciatore tra il popolo e le alte sfere istituzionali. È un personaggio completamente diverso e di grande valore diplomatico e politico. Tutte cose alle quali Maradona al più faceva pernacchie!
Napoli sarebbe stata certamente capace di amare Pelè (il quale, ricordiamolo, non si è mai messo alla prova nel calcio europeo) ma non quanto ama e amerà per sempre Diego Armando Maradona e chi se ne frega della sua vita dissoluta, di tossicodipendenza e capacità del mito argentino di rendersi la vita un inferno. In fondo ha fatto tanto male a sé stesso innanzitutto. Ricordiamo anche quanta gente ha mangiato e vissuto al di sopra delle proprie possibilità grazie al defunto genio ed alla sua bontà d’animo. Non dimentichiamo mai quanti lo hanno sfruttato e poi abbandonato.
Per queste argomentazioni e per tante altre ragioni che sarebbe impossibile riportare qui perché questo commento diventerebbe più lungo della Sacra Bibbia, Diego Armando Maradona è e resterà per sempre unico. Potrà, chissà, anche nascere un fuoriclasse persino superiore a lui ma non sarà mai Maradona. Lui è Unico con la U maiuscola a dispetto di tutte le denigrazioni e gli esercizi verbali dei quali noi potremo essere capaci per confutarne o ridimensionarne la grandezza assoluta che gli ha raggiunto.
Del calciatore nemmeno mi metto a disquisire perché di uno che ha fatto gol a Tacconi (Juventus, 1985), con punizione dall’interno dell’area di rigore su tocco breve del poi esterrefatto Eraldo Pecci, da non più di 7-8 metri con la barriera in mezzo cos’altro vuoi dire se non ripetere all’infinito ciò che tutti hanno visto, detto, scritto ed analizzato?
Certo per molti versi non sarà stato un ottimo esempio di vita magari per i più piccoli, ma attenzione: non è detto perché conoscendo gli eccessi di Maradona un ragazzino impara anche cosa NON deve fare nella vita per cui alla fine non vorrei che addirittura egli possa essere un esempio molto più di tanti altri anche con le sue negatività. Infatti gli insegnamenti che Maradona lascia in eredità a giovani e giovanissimi sono da in lato quelli della grinta, della disponibilità , della lealtà della grande generosità nei confronti dei compagni di squadra e, nella vita, degli ultimi dei quali lui aveva fatto parte da piccolo con la sua famiglia, nonché del grande rispetto per gli avversari , dall’altro dei moniti ed esempi di ciò che non bisogna fare . La grande personalità di Maradona, anche dopo la morte, sa far giungere giovani e giovanissimi con i messaggi più giusti a 360 gradi.
Per cui, scusatemi tanto se mi guardo bene dall’unirmi al coro dei detrattori. Aiutiamo i nostri giovani a selezionare le doti di Diego e capirne le miserie, perché tutto è utile per capire crescere e migliorare. Esaltare personaggi normovissuti edulcorandoli oltre il meritato non sarà mai utile come capire Maradona.
D’altra parte anche Madre Teresa e Papa Wojtyla sono unici e altri non possiamo costruirne. Occhio, non sto accostando a loro Diego ma solo sostenendo che a volte gli ottimi esempi sono “nascosti” dietro sofferenze ed instabilità umane.
Infine: Maradona ha avuto una cosa su tutte, cioè La Fede, scusate se è poco. La “mano de Dios” ci ha fatto”ciao ciao”.
Ora il grande Diego è al cospetto del Signore, al quale, orgoglioso com’è, di certo non chiederà di ignorare le sue pecche purché voglia misurare il suo Cuore pieno di umanità e di nostalgia.
A presto, Diego.

eliminare gli equivoci.Maradona test era unico perché anche se dovesse nascere un cacciatore addirittura superiori non potrebbe essere comunque Maradona.
