Il capodanno del centenario di Rodari
Volge al termine un anno che lascerà il suo segno indelebile sulla Storia. Senza dubbio uno dei più brutti e difficili di sempre; abbiamo dovuto imparare, anche se non tutti ci siamo riusciti, almeno fino ad ora, a prendere ciò che di buono c’è, magari poco ma c’è. Abbiamo dovuto e dobbiamo aggrapparci a Valori, esempi ed ideali che possono darci la forza di andare avanti e fare tesoro di tutto ciò che di costruttivo è possibile estrarre dal Gorgo della pandemia. Gli affetti, le amicizie, i progetti, la cura delle proprie passioni: sono solo alcune tra le cose che bisogna abbracciare soprattutto ora che non possiamo abbracciare persone.
il 2020 è anche l’anno del centenario della nascita di Gianni Rodari, scrittore e poeta di inestimabile valore soprattutto per la capacità di coniugare elementi di nostalgia, tristezza il rammarico con altri di fantasia, gioia, vivacità e vitalità. Nelle sue opere troneggia spesso una mirabile capacità di reagire alle avversità o di prepararsi al meglio per il futuro. Sulle ali di una fantasia più unica che rara volano prose e rime che sono come acqua di fonte e si rincorrono come bimbi entusiasti.
Nell’imminenza del Capodanno ho scelto, tra le tre sue filastrocche dedicate alla ricorrenza, in questo caso “O anno nuovo “. Entro il termine di questo sventurato anno pubblicherò altri due contenuti per ognuno degli altri componimenti sul tema. Ai lettori l’onere di scovare i tanti significati nascosti tra le poche ma significative righe.
O ANNO NUOVO
O anno nuovo, che vieni a cambiare
il calendario sulla parete,
ci porti sorprese dolci o amare?
Vecchie pene o novità liete?
Dodici mesi vi ho portati,
nuovi di fabbrica, ancora imballati;
trecento e passa giorni ho qui,
per ogni domenica il suo lunedì;
controllate, per favore:
ogni giorno ha ventiquattr’ore.
Saranno tutte ore serene
se voi saprete usarle bene.
Vi porto la neve: sarà un bel gioco
se ognuno avrà la sua parte di fuoco.
Saranno una festa le quattro stagioni
se ognuno avrà la sua parte di doni.
