GiGgi, e ‘mmò ‘ndo stai’a’nnà?
È venuto a mancare Gigi Proietti.
“Chi? GiGgi? Ma chi!, GiGgi? Ma che, staiAScherzà??”
–
Eh!, GiGgi, Ggiggi! proprio lui!”
In un ipotetico sketch sulla sua dipartita, ch’egli di certo avrebbe accettato d’interpretare, l’esordio sarebbe stato più o meno questo, ne sono quasi certo.
Core de Roma, senza dubbi. Ma lutto nazionale.
Nella morte tutti diventiamo uguali, come mirabilmente poetato ne ‘A livella da Totò, ma ci sono personalità, come lo stesso Totò e GiGgi appunto, che lasciano più corrispondenze d’amorosi sensi, più rimpianti e memoria.
Più dolore.
Uno come me, 55 anni da poco messi assieme, lo ricorda con i capelli dal colore”originale” e oggi una calda lacrima bagna il viso. I capelli, già. In una recente intervista egli scherzava ma non troppo dicendo in sostanza che si sentiva meglio da quando aveva smesso di tingerli: ,” PAREVANO ‘NCATRAMATI.”
Beh… signore, signori, poteva il nostro andarsene in modo banale? No di sicuro. Dunque, quasi avesse voluto pilotare egli stesso la maledetta complicanza cardiaca, ci ha salutati all’alba del giorno del suo ottantesimo compleanno. Raggiunti gli ottanta tondi tondi, “eh no, moBbasta!” e via, verso le verdi praterie.
2 novembre 1940, 2 novembre 2020.
Attore teatrale e televisivo, cabarettista e aggiungo poeta romanesco, soprattutto mattatore del palco e molto altro.
Inutile elencare quanto ci ha regalato, lo faranno in tanti e più autorevoli di me.
Quanto ci ha fatto divertire, ridere. Personalmente, quando voglio o devo tirarmi su guardo e ascolto proprio lui, YouTube o tv poco cambia e, magicamente, tutto questo sarà possibile anche ora che non c’è più. Non nella vita così come noi la conosciamo. Ora è lì, in un’altra Vita, quella nella quale molti di noi confidano e allora,Gigi , Dio t’abbia in Gloria e di sicuro divertirai anche Lui.
Lo voglio ricordare con “Tòto e ‘a Saùna”, esilarante come sempre. Riusciva a tramutare le barzellette, anche quelle brevi, in vere e proprie “narrazioni teatrali”, ad interpretare in chiave comica anche passaggi drammatici, tristezze e piccole grandi miserie, romane, italiane e oltre.
Allora…
“Oh, Gigi, e ‘mo ndò stai a annà?
Ma nuuun ci’annàaa, maLlaaasssa peeerde, ma chi t’ooFfà fa… basta!”
Arrivederci, ineguagliabile GiGgi.
