AVIS TERMOLI e arbitri: il dott. Spagnuolo al … fischio d’inizio.

AVIS Termoli: con gli arbitri per la solidarietà.
Sabato 10 aprile 2021: nasce il progetto “Arbitro-Donatore”.
La presidenza di Pasquale Spagnuolo, appena neonata, parte “in quarta”. AIA Termoli e AVIS, la prima su idea di Francesco Scarati, responsabile Biomedico sezionale, e la seconda con l’immediato solito entusiasmo, danno dunque vita all’ennesimo sodalizio tra la sezione termolese dei donatori di sangue ed una entità importante, capace di muovere nuove forze, di dare una spinta in più alla nobile realtà del volontariato.
Pronti via, perciò, Il dottor Spagnuolo esordisce con un … fischietto; anzi, diversi fischietti. Tanti quanti gli arbitri termolesi accorsi a donare il bene prezioso. A loro è toccata, oltre la gratitudine sincera, una maglietta che sfoggia una immagine-simbolo a rappresentare la fusione di questi due ambiti pronti ad aiutare il prossimo. Luca Tagarelli, presidente sezionale degli arbitri, ha dal canto suo espresso entusiasmo ed approvata l’iniziativa.
Sarà fissata in calendario la data per la giornata annuale dell’arbitro
Le parole del neopresidente Spagnuolo
Il dottor Pasquale Spagnuolo, nella foto il terzo in piedi da sinistra con al fianco il presidente uscente Mario Ianieri presente e puntuale, eletto alla presidenza AVIS Termoli da pochi giorni ha espresso soddisfazione ed entusiasmo per questo primo evento del nuovo corso.

Obiettivo: sensibilizzare e ancora sensibilizzare.
“Stamattina hanno risposto all’appello i nostri giovani arbitri, anche qualche ragazza arbitro. La manifestazione è molto ben riuscita. I risultati ci sono: volta che questi giovani si avvicinano alla donazione continuano nel tempo a compiere il nobile gesto. La nostra associazione punta proprio soprattutto sui giovani perché rappresentano un investimento per il futuro e cooptare uno di loro ed avviarlo alla donazione significa poi poter disporre del suo gesto altruistico per i decenni a venire. Una cosa molto bella che spesso accade è che sono i ragazzi che trascinano i genitori alla donazione, il contrario di quanto si possa immaginare. In molti casi proprio i ragazzi coinvolgono i genitori ed è un’azione che si perpetua attraverso il loro messaggio. Non a caso il nostro scopo è anche quello di fare educazione sanitaria attraverso il loro coinvolgimento. Educazione sanitaria vuol dire educazione ai corretti stili di vita.
La selezione del donatore passa proprio per l’osservanza di tali stili: questi valori evitano le occasioni di danno all’organismo come droga, alcol, fumo. Il vivere secondo i giusti i stili di vita è la principale caratteristica che un donatore deve avere, non perché debba essere “uno stinco di santo” ma perché deve sapere quali danni possono creare all’organismo ed alla persona e quindi eventualmente inficiare anche l’opportunità di donare, oltre che la propria stessa salute. Parliamo di un investimento per il futuro, se pensiamo ad esempio che il fumo non causa danni solo ai polmoni ma anche all’apparato cardiocircolatorio.”
Ha proseguito , il presidente: “La nostra azione è rivolta non solo da acquisire donatori ma anche e soprattutto a diffondere costantemente il messaggio dell’ educazione ai comportamenti e da tenere per una vita sana. Attenzione: la donazione va oltre il mero atto del prelievo perché regala anche una situazione una sensazione di benessere complessivo, frutto di un gesto di alto valore etico, così come la consapevolezza di riuscire ad aiutare altre persone e talvolta salvare loro la vita. Un atto di grande valore, ancor più perché compiuto in una società nella quale prevale purtroppo l’egoismo e il conseguimento dell’interesse proprio personale. Così diamo il nostro contributo: lottare PER la Vita.”
